lunedì 23 ottobre 2017

La gatta che si credeva il dottor Kildare - 7

- Insomma, la volete smettere? Non ho mai visto un’assemblea più indisciplinata e inconcludente. Non è possibile che non siate in grado di discutere da persone civili senza insultarvi o accusarvi di tutte le colpe possibili ed immaginabili
- Ma, esattamente, di che cosa dovevamo discutere? Io non me lo ricordo neppure più e, a dire il vero, non sono neppure sicura che mi interessi più di tanto. Pensate sul serio che, anche nell’ipotesi denegata in cui addivenissimo ad una qualunque conclusione comune, interesserebbe davvero a qualcuno? Noi siamo solo dei poveri mici di strada, raccattati per pura pietà da questa famiglia di babalucchi, talmente scombinati che non sanno neppure loro chi sono e che cosa vogliono: al posto di una casa hanno un porto di mare, non si sa mai chi c’è, chi ci sarà, se ci daranno da mangiare o se ci lasceranno morire alla fame e al freddo. Bah, io non mi preoccuperei più di tanto di quello che pensano o dicono, mi basta che ci lascino sempre le porte aperte, cuscini e coperte calde e comode su cui riposare dopo le terribili fatiche che ci tocca fare e, naturalmente, le ciotole sempre piene di cibo freschissimo
- Allora si mangia? Ottimo, a me pesce, salmone possibilmente, ma mi potrei accontentare anche di alicette e pesce bianco, e del formaggio, grazie. Ho scoperto che gli umani mangiano delle foglioline sottili di un formaggio dolce, ma saporito, che è una vera prelibatezza. Però non nella ciotola, mescolato con tutto il resto: mi piace molto di più se me lo lasciano sul tavolo, solo per me. Sarei proprio stufo di dover condividere certe squisitezze con tutti voi e magari dover mettermi in fila ad aspettare il mio turno perché sono il più giovane. Io ho fame e mi piace mangiare bene, con calma e senza dovermi preoccupare di stupide gerarchie
- Tu hai fame? Tu sei una vera e propria idrovora, non un gatto normale. Ti infili in mezzo alle zampe di tutti, di intrufoli ovunque ci sia del cibo, che ti invitino o meno è irrilevante, tanto a te non ti invita certo nessuno. Se c’è del cibo ci sei tu. Il Nano è terrorizzato da te e dalla tua prepotenza. Anzi, mi ha detto che se ci sei tu lui neppure si avvicina, tanto gli fai paura. E pensare che da piccolo ti ha accudito più e meglio di tua madre: ecco l’attenzione e la riconoscenza dei giovani d’oggi
- Che c’entra? E chi gli ha fatto qualcosa al Nano. Sarebbe anche un buon gatto, a parte forse che sta sempre appresso a te, che sei noioso come l’appetito
- Io noioso? Io noioso? Sarai interessante tu che non sai parlare di nessun altro argomento se non di cibo, di mangiare o di quanto hai fame
- La volete piantare? Adesso sono veramente stufa di tutti voi e dei vostri discorsi insensati. Ditemi solo che cosa volete che riferisca alla nostra umana perché io, quasi quasi, le do ragione. E non sapete quanto mi secchi farlo, mi da proprio un fastidio terribile. Ma devo riconoscere che lei sa sempre argomentare molto bene, più l’argomento si fa complicato e più è brava a ragionarci con calma e metodo. Forse, forse, qualcosa le sono serviti tutti quei libri con i quali vive in completa simbiosi. Chissà, magari se anche noi ne leggessimo qualcuno...
- Bella forza, si fa presto a sapere le cose se stai tutto il giorno a leggere e studiare. Te lo sei dimenticato che noi dobbiamo lavorare, invece? Hai mai visto sudare davvero qualcuno sui libri? Fanno tutti una così bella vita, seduti tutto il giorno, niente corse, niente stress: l’unico sforzo che fanno è quello di girare le pagine: sai che sforzo! Lo sai quante volte ho attraversato io il giardino solo oggi? Migliaia, milioni, non lo so più nemmeno io. Sono stanchissimo, stremato, devo andare di corsa a riposarmi perché non mi reggo più in piedi
- Nano, tu sei nato stanco, dí la verità. In realtà, passi la giornata tra il letto e il divano, quello nuovo e   il  più comodo, naturalmente
- Come fai a dire una cosa del genere? Sei matta? Oggi ho controllato tutti gli alberi del giardino, uno per uno, ho contato tutti i passerotti, ho fatto il censimento dei merli e sono stato attentissimo che mangiassero i cachi maturi partendo dai più bassi, perché quelli più alti nessuno li raccoglie mai per cui li troveranno anche nei giorni prossimi, mentre quelli più in basso magari gli umani li raccolgono e i poveri pennuti potrebbero rimanerne senza
- Sei andato a mettere il becco anche nelle faccende dei merli? Ma non ti vergogni? Ma non ti fai mai gli affari tuoi? Non ci posso credere: un gatto che regola il traffico degli uccelletti. Dove andremo mai a finire di questo passo?
(Continua.....)

lunedì 2 ottobre 2017

La gatta che si credeva il dottor Kildare - 6

- Abbiamo finito? Quando si mangia? Ho fame, fame!
- La vuoi piantare, Memé? Ma chi ti ha dato un po' di educazione! Non certo quella sciagurata di tua madre, senza testa e senza criterio come tutti i genitori di oggi, ma almeno a scuola qualcosa dovrebbero averti insegnato, o no?
- Come ti permetti, io sono un'ottima madre! Ho cresciuto i miei figli nella massima libertà, senza obbligarli a rispettare delle stupide regole ipocrite che voi benpensanti ritenete così importanti. Sono moderna, io, al passo con i tempi: oggi i giovani hanno il diritto di esprimersi senza inibizioni, l'unica scuola che conta davvero  è quella della vita. È ora di finirla di stressarli con lo studio, i compiti, tutte cose inutili, completamente obsolete, antiche. Oggi si va veloce, computer, smartphone, consolle, e vedi che ne sanno più che abbastanza per diventare ricchi e famosi, che è l'unica cosa che conta veramente. Altro che verifiche, interrogazioni, esami.  Non si può crescere sani e felici con tutto quello stress e poi non ne vale proprio la pena. A chi importa piu se conosci la grammatica o le tabelline? Ma non lo sapete che esistono i correttori automatici e le calcolatrici? Perché perdere tempo con tutte queste cretinate? Cosa credete, di contare più degli altri? E poi, si sa, tutti i laureati sono morti di fame: studia, studia, studia, per cosa? Per mille euro al mese se e solo se trovi uno straccio di lavoro avvilente e poco dignitoso? Guardate mia cugina: si è trasferita a Dubai e adesso è la gatta ricca, felice e molto viziata di un uomo d'affari ricchissimo. Lei sì che ha sfondato nella vita, altro che quei poveracci degli insegnanti che dopo aver combattuto con orde  di ragazzini urlanti ed indisciplinati non sanno come arrivare a fine mese
- Piano. Stai facendo una gran confusione mescolando cose che non hanno alcuna attinenza fra loro: cosa c'entra l'educazione dei ragazzi con lo stipendio dei laureati? Ti rendi conto che stai cianciando a vanvera?
- No, guarda, questa volta ha proprio ragione Filtri, così non si può piu andare avanti. Non funziona niente, ci tocca lavorare come schiavi, corriamo come disperati tutto il giorno, mai una soddisfazione, mai un ringraziamento, mai un momento tranquillo. Nessuna considerazione per noi poveretti, non contiamo niente di niente, nessuno che si occupi di noi, nessuno che difenda  i nostri dirpitti, siamo proprio solo dei poveri disgraziati. Una volta sí che era tutto diverso! Si stava bene, eravamo tutti felici, senza problemi....sí, quelli erano bei tempi
- Ecco, Nano, ci mancavi solo tu con tutte le tue lamentele. Mi sembrava impossibile che non brontolassi come al solito. Se c'è uno che conduce una vita beata quello sei proprio tu: passi la giornata a sparlare  e a spettegolare senza freni in tutti i giardini del vicinato. Sei in assoluto l'essere più vanesio e inconcludente che conosca. A chiacchiere non ti batte proprio nessuno; poi, però, hai paura della tua ombra e non fai altro che fughe precipitose ad ogni minimo batter di mani. Sai come chiamava il nonno quelli come te? Belli, ma senza cuore, ecco come li chiamava. Bello sei bello, non c'è che dire, in quanto a coraggio, sei proprio una mammoletta senza spina dorsale
- Parla per te, brutta antipatica. Se tu avessi passato la metà dei guai che ho passato io, mi considereresti in tutt'altro modo. Te lo sei scordato che mi hanno rapito e tenuto prigioniero, solo e derelitto, lontano dalla mia casa e dai miei affetti? Te lo sei dimenticato? Io no che non l'ho dimenticato e certe esperienze ti segnano nel profondo, cara mia
- Ancora  con questa storia del rapimento? Secondo me, sei tu che sei stato così curioso e così imbranato da rimanere rinchiuso in qualche cantina finché a forza di frignare qualche anima pia non è venuta a liberarti. Conoscendoti questa è la spiegazione più logica
- Non ti azzardare a dire queste cattiverie al mio migliore amico, non ci provare neanche. Sei proprio una vecchiaccia arida e insensibile
- Dimitri, ci mancavi solo tu: l'avvocato delle cause perse. Ogni volta che ti sento parlare mi viene in mente quella filastrocca: amici amici e poi ti rubano la bici. Ti si addice, anzi sembra pensata proprio per te. Oppure: Dio li fa e poi li accoppia. Fra te e il Nano non so proprio chi dei due  sia il più sciocco
(Continua.....)



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