domenica 6 marzo 2016

Cemento? Solo di marca, of course

I lavori in farmacia vanno avanti.
Tra alti e bassi, speranze e delusioni, martelli pneumatici e nuvole di polvere, vanno avanti.
 Un giorno sembra che siamo in anticipo sul programma, il giorno dopo nasce un nuovo problema che rallenta tutto: come voglio le porte, a battente o scorrevoli? Linoleum o pittura lavabile idrorepellente  certificata HACCP? E il rubinetto: alto, basso, a collo di cigno, a pedale o a leva lunga?
Non so neppure il significato della maggior parte delle sigle o dei termini, figurarsi se sono in grado di prendere una decisione. Sento i vari esperti parlare fra loro, disquisire di attacchi, collegamenti, circuiti, cavi e tubazioni; provo a chiedere qualche spiegazione per farmi un'idea, tento qualche timida obiezione, più che altro di carattere economico, sto spendendo una follia di soldi che non ho, ma vengo sistematicamente investita da fiumi di parole di cui capisco pochissimo, con l'unica, inevitabile conclusione che mi devo fidare, che loro sanno quello che fanno, che va bene così e basta.
E sì che, molto probabilmente, ho più cognizioni di fisica di tutti loro messi assieme: mentre con aria svagata annuisco rapita, non mi sfuggono strafalcioni e incongruenze, spiegazioni sommarie, incomplete, fantasiose. Ciò non toglie che, non avendo  la più pallida idea di come si monti un lavandino o un condizionatore, a parte qualche generico invito a fare la scelta più economica possibile, non mi permetto di dire altro.
Poi, però, ci penso, a lungo, e, come al solito, mi faccio un sacco di domande: non ci sono esperienze nella vita che non offrano meravigliosi spunti di riflessione e non diano l'occasione, preziosa, di vedere le cose in modo nuovo.
Ma come , mi dico, io che posso vantare un bagaglio di conoscenze teoriche piuttosto vasto, peraltro suffragato da certificazioni universitarie, non mi permetto di discutere con un elettricista del suo lavoro, di cui, dal lato pratico non so nulla, mentre chiunque, con qualunque tipo e livello di competenze diverso, si reputa all'altezza, non solo di discettare di argomenti medici, ma di conoscere i farmaci meglio di me e di fare anche il mio lavoro meglio di me? Sicuramente mi sono persa qualche passaggio fondamentale.
Dal momento che come rompiscatole penso che non mi batta proprio nessuno, ho deciso di promuovere un'inchiesta: ho messo a punto un piano, ho elaborato una strategia e mi sono mossa.
Ho cominciato con uno dei  muratori: l'ho bloccato in un angolo e ho cominciato a tempestarlo di domande. Quando entra in una casa per spostare una parete, il proprietario dell'appartamento gli dice cosa deve fare? Gli contesta il tipo di mattoni o di materiale da usare? Gli verifica le misure in base a misteriose tabelle trovate su internet? Controlla la marca del cemento, nonché quella delle strutture di metallo?
 Mi ha guardata basito, incerto se fossi oltre che pazza anche pericolosa, ha concluso che probabilmente sono solo molto strana ma sostanzialmente innocua, e con aria stralunata mi ha risposto che lui obbedisce solo agli ordini dell'architetto o dell'ingegnere, che non deve rendere conto a nessuno del tipo di materiale che compra, deve essere solo conforme a quanto indicato dal responsabile del progetto, e poi che cosa vuole che ne sappia uno qualunque di cemento, impalcature o mattoni? Decidere queste cose è il suo mestiere, lui ne risponde in prima persona,  ci mancherebbe solo che si dovesse fare un congresso per il tipo di malta o di sabbia da usare. Siamo diventati tutti matti?
A questo punto ho calato il mio carico da novanta: "e quando va in farmacia sceglie i farmaci di marca o i generici (pardon, gli equivalenti)?"
Ormai, del tutto convinto della mia totale insanità mentale, mi ha risposto, stavolta con aria abbastanza seccata: "sta scherzando? Tutti marchi, ci mancherebbe, niente roba taroccata."
"Anche se il suo medico e il suo farmacista  di fiducia glieli consigliano? " (quando voglio essere perfida, ci riesco benissimo)
"Lo sanno tutti che ci vogliono avvelenare con dei  farmaci dove dentro non c'è niente, facendoci credere che invece sono buoni: non sono mica scemo, io, sa? La mia vicina di casa mi ha detto che la sorella di una sua amica è stata malissimo dopo aver preso uno di quei cosi, come li ha chiamati?, generici. Per la mia famiglia pretendo solo il meglio e controllo sempre tutto: ci mancherebbe."
Ormai è acclarato: sono proprio una brutta persona. In tutti i sensi.

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