domenica 14 gennaio 2018

La gatta che si credeva il dottor Kildare - 9

- Adesso non cominciare tu a tirarti indietro e a fare resistenza passiva. Abbiamo perso anche troppo tempo: avevamo delle idee e dei progetti e ci siamo distratti in mille questioni inutili.
Forza, forza, dai, è ora di muoversi e agire
- Perla per te, che te ne sei stata ferma, immobile, come una statua di sale, per più di due mesi. Ma cosa credi? Che non c’è ne siamo tutti accorti che ti eri impantanata e non sapevi più come andare avanti? Lo sai cosa mi ha detto Memè? E sì che lui non è certo un’aquila (per non dire che a parte il mangiare, non capisce proprio niente). Beh, mi ha detto: “ma che cos’ha il capo? Sembra persa in un’altra galassia, ha lo sguardo vuoto come di uno che non mangia da giorni e si sta facendo sopraffare dall’inedia e dall’ignavia. Sarà mica malata? Perché non le porti un paio di topi e magari anche uno o due scarafaggi? Secondo me, ne ha bisogno, mi sembra pallida e dimagrita”.
E che, devo essere sempre io a darmi da fare? Catturateli da te i topi che vuoi regalare! Ormai sei grande e puoi farcela da solo. Al massimo ti posso aiutare in questo modo: ho il sospetto che, forse, ma non ne sono proprio sicura, in cantina, nell’ultima stanza in fondo, quella sotto il giardino, ci possa essere entrato un topolino. Ecco, non ne sono proprio sicura: sono settimane che ci faccio la posta, non vedi con che urgenzami precipito ogni mattina a controllare? A momenti neppure faccio colazione per la fretta di andare a vedere se lo becco. Se tu, invece di bighellonare senza scopo, venissi con me, prima di tutto potresti imparare qualcosa e poi mi daresti un po’ di aiuto: comincio ad essere vecchia e ore ed ore di appostamento adesso mi stancano troppo.
- Hai ottenuto qualcosa? Però è stato carino a preoccuparsi per me. Mi sento lusingata e molto amata
- Non ti illudere, quel peloso è proprio una boccia persa. Sai cosa mi ha risposto? “Viso che ti senti il vicecapo, arrangiati! Io ti ho dato l’idea, che cosa vuoi di più? Il mio contributo l’ho dato”.
Hai capito  i giovani d’oggi? Forse non saranno completamente scemi, sicuramente non hanno voglia di fare niente. Memè poi, l’hai visto? Non sa neppure correre in modo dignitoso: caracolla di sguincio, come se testa e zampe volessero andare in due direzioni diverse. È proprio un gatto ridicolo
- Strano che il Nano non si occupi di lui. È un peloso buono, generoso, accudisce tutti, sempre pronto ad una leccatina di incoraggiamento o consolazione
- Buono quello! Non sta mai zitto, l’unica cosa che è stato veramente capace di fare è stato indurci  tutti a parlare: ti sfinisce con le sue chiacchiere a tal punto che gli rispondi per disperazione. Per il resto, li giustifica tutti, li perdona tutti, per lui esistono solo carote, il bastone non sa neppure cos’è: tra una lamentela e una coccola coltiviamo degli smidollati che giocano con i merli usando come palla i cachi che cadono dall’albero prima di maturare. Smidollati, smidollati, smidollati, non ci sono altri aggettivi. Ai miei tempi  sí che i gatti erano dei veri felini: avrebbero fatto strage dei merli, altro che giocarci a pallone
- Siamo arrivate al punto di rimpiangere i bei tempi andati? Allora siamo troppo vecchie, non c’è altro da aggiungere. Non ci resta che ritirarci in una dignitosa pensione e dedicarci al piccolo punto
- In pensione ci andrai tu, se ne hai voglia. Qui se mollo io siamo proprio finiti. Adesso che ci penso: dove vorresti andare, tu? Non ti è bastato averci abbandonato per più di due mesi? Ma che razza di capo sei? Non ci pensare neanche e non farti venire idee strane o mi tocca proprio costringerti a mangiare i topi che catturo così ti rinvigorisci e ti rianimi
(Continua...)

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