domenica 28 gennaio 2018

La gatta che si credeva il dottor Kildare - 10

- Capo, capo, caapoo, ti svegli?
- Pallo, ti prego, smettila. È presto....
- Capo, capo? Dai, apri un occhio, non è presto, no, no, non è troppo presto, ne sono sicura
- È troppo presto, ti dico. Smettila di stuzzicarmi con la zampetta, fammi dormire ancora un po’, ti prego. Sono andata a letto tardissimo, sono stanca, ti prego, lasciami dormire ancora qualche minuto
- No, che non ti lascio dormire, non ci penso nemmeno. Dai, apri almeno un occhio, dai, dai, esci da quelle coperte, dai, dai, dai...Ti aiuto io, se vuoi, ti apro un occhio con la mia zampetta se proprio non ci riesci da sola; vedi, ti posso dare una mano io a svegliarti. Adesso controllo se apri l’occhio, aspetta che ti vengo vicino vicino e guardo se ci vedi bene
- Pallo, mi stai troppo addosso e mi pesi sullo stomaco. Che cosa fai appiccicata alla mia faccia? Ti sembra modo di fare? Fammi almeno vedere la sveglia, voglio capire che ore sono, perché mi sembra  troppo presto, prestissimo, veramente un’ora improponibile
- Ti assicuro che non è affatto presto, di me ti puoi fidare. È l’ora giusta, non c’è alcun dubbio. Il mio stomaco non sbaglia mai e il mio stomaco mi assicura che è ora di alzarsi. Basta dormire, basta stare a letto, basta poltrire, basta perdere tempo. Adesso ci alziamo, andiamo in cucina, mi dai la mia  scatoletta e poi ti bevi il tuo caffè tranquilla al buio e inizi a lavorare. Mi sembra un ottimo programma, cosa ne dici? Già vedo, laggiù in fondo, lontano lontano, il cielo che albeggia. Se non ti sbrighi ti perdi tutto lo spettacolo
- Ma se è buio pesto! Macché alba e alba, è proprio notte fonda! Dove vedi la luce? O sei cieca o sei un’imbrogliona: scegli! Io da qui non mi muovo. E togliti immediatamente dalla mia spalla, visto che pesi una tonnellata
- Una tonnellata peserai tu! Io sono una gatta elegante e sofisticata,  altro che tonnellata. E poi da qui non mi scollo finché non ti decidi al alzarti. Ormai ti conosco: se solo mi distraggo un attimo, saresti capace di riaddormentarti. E poi chi ti sente quando cominci a lamentarti che non hai tempo per fare niente, che hai perso un sacco di tempo, che ti devi sbrigare perché non riesci a terminare nulla come si deve?
- La vuoi piantare?se ti faccio qualche grattino mi lasci tranquilla ancora un po’? Ti prego...
- Ne possiamo parlare. Intanto tu comincia, dai, su così, dietro le orecchie...ecco così, bravissima. Adesso sotto il mento, poi di nuovo dietro le orecchie...su non smettere dai, che poi magari ti riaddormenti. Che bello! Dai, continua, dai, dai, così...frrr...frrr...frrr...
- Che fai, ti metti a fare le fusa e ti riaddormenti? No, non mi puoi fare questo! Prima mi svegli ad un’ora antelucana, poi mi trascini in una discussione paradossale e assurda, infine mi costringi a coccolarti come se fossi un cuccioletto di pochi mesi. Sei una rompiscatole stratosferica, una delle più grandi rompiscatole che abbia mai conosciuto, un giorno o l’altro ti chiudo in cantina e butto via la chiave
- Cantina. Hai detto cantina? Presto, dai, alzati in fretta che devo subitissimo andare in cantina. Prima faccio colazione e poi devo proprio scappare. Te l’ho già detto che ho il sospetto che in cantina sia entrato un topolino? O uno scarafaggio? O qualche altro mostro terribile che va assolutamente bloccato prima che ci invada la casa. Sbrigati, sbrigati, ho fretta. Ho da fare, io, non come te che hai il tempo di poltrire e discutere per delle ore. Devo lavorare, non ho certo tempo da perdere
(Continua...)

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