domenica 16 giugno 2019

Il teorema delle parallele

Bartolomeo e la mamma

- Dove stai andando, giovanotto?
- Fuori
- Fuori dove? Con chi? Quando torni?
- Uffa, mamma, sono grande, adesso, e voglio poter uscire ed andare in giro liberamente. Fa caldo, è estate, le serate sono favolose e io voglio star fuori. Hai visto che meraviglia? C’e un mondo fantastico là fuori e io voglio esplorarlo tutto
- Il problema non è stare all’aperto, lo capisco anch’io che uscire è bellissimo. Il problema è a che ora torni e con chi sei
- Tornerò quando sarò stanco e starò in compagnia dei miei amici
- Cosa vuol dire quando sarai stanco? A che ora, esattamente? E chi sono questi amici? Li conosco? Perché qualche volta non li inviti qui a casa per una merenda?
- Ecco, lo sapevo, tu mi vuoi controllare. Tu non ti fidi di me
- Sì che mi fido, vorrei solo conoscere anche i tuoi amici. E di Serafina che mi dici? Perché viene a cercarti fin sulla porta di casa, ma non la fai mai entrare? Mi piacerebbe davvero conoscerla, è così carina...
- Sarà anche carina, ma è una ragazzetta ed è una gran rompiscatole. E poi mi sta sempre appiccicata e non mi lascia mai stare solo con i miei amici
- Chi sono questi fantomatici amici? Ehi, fermati, dimmi qualcosa di più su di loro. Torna qua...parliamone. Ehi, Nano, tu ne sai qualcosa di più di questi nuovi amici di Bartolomeo?
- Amici? Amici di Bartolomeo? Bah, io non ne so niente. Guarda che Bartolomeo racconta un mucchio di storie inventate: l’ho sentito io vantarsi con la sua amica Serafina di aver fatto un sacco di prodezze strane quando la verità è tutta un’altra: inseguendo insettini e farfalle si è perso nell’erba alta del campo dietro casa nostra, altro che lotta all’ultimo sangue nella giungla! Piccolo e grigio com’è, non era più capace di orientarsi e, vuoi per il caldo, vuoi per la paura, non riusciva più a ritrovare la strada di casa. Alla fine, quando è ritornato sano e salvo, a quel punto si è sentito un eroe senza macchia e senza paura e si è inventato tutta una favola per farsi bello agli occhi della sua amica! E quella sciocchina gli ha creduto, è questo il bello! Due babalucchi, non ci sono altri termini per descriverli. O, piuttosto, Dio li fa e poi li accoppia
- Dai, Nano, non essere acido: è normale infiocchettare una brutta avventura per apparire migliori di quanto non siamo. Speriamo solo che Bartolomeo abbia imparato la lezione e non si cacci in altri guai
- Guai? Che guai? Chi si è cacciato in un guaio?
- Nessuno, Dimitri, stai tranquillo. Con il Nano ci chiedevamo chi potrebbero essere i nuovi amici di Bartolomeo. Tu ne sai niente?
- Niente so e niente voglio sapere. Quel ragazzino si agita troppo per i miei gusti. E poi fa caldo: chi ha la forza di pensare agli amici con questo caldo. E di agitarsi, poi: no, non se ne parla proprio. Penso che schiaccerò un sonnellino all’ombra sotto la siepe
- Beh, ragazzi, fatemi un piacere, date sempre un’occhio a quel piccoletto e fatemi sapere cosa combina
- Dai, Nano, ci pensi tu, vero? Vai avanti che io ti raggiungo con calma. Con questo caldo dobbiamo economizzare le energie: tu corri e poi mi riferisci e poi io decido che cosa devi fare. Adesso vai che mi devo riposare: con tutto questo pensare mi sto proprio esaurendo



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