domenica 9 giugno 2019

Il teorema delle parallele

Bartolomeo e Serafina

- Bartolomeo...Bartolomeo...Bartolomeoooo...
- Siii, cosa c’è?
- Allora ci sei! Sei proprio tornato...
- No, sono ancora via. Quello che vedi è il mio ologramma
- Ologramma? Cos’è un ologramma? È una brutta malattia? Stai male?
- Male? Perché dovrei star male?
- Ma, non so, sei sparito per due giorni e la tua mamma dava i numeri: ha vagato tutto il tempo chiamandoti disperata sicura che ti avessero rapito, immaginando ogni possibile disgrazia. Adesso tu mi dici che hai l’ologramma: non ho mai sentito di  questa malattia, ma suona molto brutta. Come stai? Come ti senti?
- Lascia perdere. Sto benissimo e in quanto alla mia mamma, lo sai anche tu com’è ansiosa ed apprensiva. Non vuol capire che adesso sono grande e ho anch’io diritto alla mia libertà e ad andare dove voglio
- Perché non mi hai chiamata che venivo con te? Io ti vengo a chiamare ogni giorno per andare a giocare insieme, perché tu non lo fai? Allora non sei più mio amico...
- Perché tu sei una femminuccia e non puoi fare tutto quello che faccio io. Hai visto che bella pantera sono diventato? Mi hai visto bene? Io sì che adesso posso esplorare il mondo: sono una vera belva selvaggia e tutti, ma proprio tutto, mi rispettano e mi temono
- Che cosa stai insinuando? Che io non sia una belva selvaggia e spaventosa? Anch’io faccio paura, cosa credi? Non hai visto come le farfalle mi girano al largo? Come temono la mia zampata assassina?
- La tua che? Zampata assassina? Ma se sembri la vispa Teresa! Le ragazzine come te non sanno neppure come sia fatto, che ne so,  un vero grillo! Dai, dillo, tu hai mai visto un grillo da vicino? È una cicala in persona? Sono dei mostri terribili, cattivissimi, talmente pericolosi che ti basta guardarli negli occhi per rimanere fulminato!
- Oh, mamma! E tu hai visto dei mostri del genere? Da vicino vicino? Li hai anche toccati?
- Certo che li ho visti da vicino, sciocca! Abbiamo lottato come disperati, in mezzo ad una giungla veramente selvaggia ed inospitale. È stato veramente terribile: ad un certo punto ero solo, circondato da nemici agguerritissimi, con la giungla che mi voleva nascondere a tutti i costi,  in mezzo ad una vegetazione che mi avviluppava da tutte le parti...È stato tremendo, tremendo ti dico. Non ci sono altre parole per descriverlo
- Ma, dimmi, come ci sei arrivato nella giungla? È tanto lontana da qui? Come hai trovato la strada?
Io non saprei come fare. Tu come hai fatto?
- Certo che tu non sai come fare! Sei una femminuccia, te l’ho detto. Queste sono cose da uomini, non da ragazzine. Come ho fatto a trovare la giungla? Una mattina ho visto un insettino e mi sono messo ad inseguirlo: mi sembrava piccolo e sul momento volevo solo giocarci un po’. Invece mi ha trascinato in un paese misterioso dove sono stato subito circondato da mostri giganteschi che mi volevano distruggere. Allo io mi sono armato di tutto il mio coraggio e ho cominciato a sferrare colpi a destra e a manca, ho lottato con tutte le mie forze con dei corpo a corpo all’ultimo sangue. È stato veramente terribile, non hai idea quanto!, ma, alla fine sono riuscito a sconfiggerli tutti e a tornare a casa
- La tua mamma lo sa? Secondo me, le viene un colpo. Sapere che il suo piccolino ha corso tanti pericoli! Però sei stato veramente bravo, non ci sono dubbi. Non è mica da tutti affrontare da soli  un intero esercito di nemici e sconfiggerli tutti. La prossima volta mi porti? Dai, anch’io voglio venire con te
- Non se ne parla neppure, te l’ho detto. Non son cose da femmine
- Allora non sei più mio amico. Ecco

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