domenica 17 gennaio 2016

Elogio al caos

Le prime ore del mattino mi sono sempre piaciute.
Mi piace alzarmi presto, andare in cucina, sorseggiare il primo caffè della giornata, pensare con calma alla giornata che mi aspetta mentre dalla finestra entrano tutte le sfumature dell'alba. È un bel momento, in genere mi sento piena di energia e di idee e, soprattutto, mi sembrano tutte facilmente realizzabili.
Poi inizia la guerra e da quel momento è tutta una corsa, un problema, un affanno, una richiesta di miracolo o un intervento di emergenza. Sarebbe bello lavorare con calma, una cosa per volta, una domanda alla volta. Senza contare il telefono: ci sono notti in cui ne sogno lo squillo continuo e mi sveglio agitata in uno stato vicino al panico. O sogno una preparazione che non riesco a fare, un lavoro che non ho completato, una risposta che non riesco a dare.
Va bene, troppa ansia. Cerchiamo di darci una calmata.
La tragedia è che ho troppe idee e troppo poche ore al giorno. Me ne servirebbero almeno il doppio: facciamo un centinaio, dovrebbero bastarmi. Almeno a giorni alterni.
Ho deciso di cominciare con l'organizzarmi meglio e con più metodo. Per prima cosa, devo imparare a dividere la giornata in blocchi, in ognuno dei quali dedicarmi principalmente ad una sola attività. Nel primo schema che ho preparato ho riempito tutto il tempo dalle 6.30 alle 22.30 con brevi pause di servizio (tipo: mangiare, fare la doccia, etc..) per sei giorni alla settimana: non credo che potrei reggere questo ritmo per molto tempo. Sono vecchia, le energie mi stanno scemando, va bene ipercinetica, ma c'è un limite. Cambiamo programma.
Nella seconda proposta ho lasciato dei tempi "cuscinetto" per ricaricarmi fra un impegno e l'altro e smaltire le emergenze: in un soprassalto di onestà ho dovuto riconoscere che le famose emergenze mi fagociterebbero già il primo giorno. Scartata.
Al terzo tentativo sono finalmente giunta all'idea più giusta: divisione equa dei compiti, programmazione dettagliata della giornata con ruolino di marcia rigoroso: chi è dove, cosa deve fare, ognuno con un compito, un compito per ognuno.
Mi sono sentita come quando vado a fare la spesa al supermercato con una lista dettagliata e completa: una vera casalinga modello. Peccato che poi, per tutta la settimana, quando apro il frigo, non ci trovi niente di interessante da mangiare. 

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